Massimo Giuseppe Bossetti: il solarium, l’epistassi. Tutte le incongruenze

CronacaVeraBERGAMO – Massimo Giuseppe Bossetti ha negato l’evidenza, ha detto che lui non faceva spesso lampade e si abbronzava lavorando in cantiere, mentre i gestori del centro estetico, distante 150 metri dalla casa di Yara Gambirasio, hanno raccontato, con tanto di documentazione, che lo frequentava ben due volte a settimana.

Ed è proprio questa bugia di Bossetti, associata ad un’altra incongruenza importante nel suo verbale e ad una serie di testimonianze, che, secondo investigatori ed inquirenti, assume un peso rilevante nel quadro accusatorio a carico del presunto omicida della tredicenne.

 

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Bossetti ha negato di aver frequentato il solarium a pochi passi dalla casa di Yara e vicino alla palestra (la ragazzina scomparve proprio dopo essere stata alla Città dello Sport), ma poi una serie di testi, tra cui anche il gestore di un’edicola, hanno messo a verbale la frequentazione assidua di quella zona da parte di Bossetti.

Secondo quanto riferito da Bossetti, infatti, andava raramente a farsi le lampade nel centro estetico, anche perché, ha spiegato agli inquirenti, per il lavoro che faceva, il muratore, che si abbronzava stando ore sotto al sole. “Non avevo bisogno di fare la lampada, perché lavoro all’aria aperta”, disse l’indagato. “Escludo che mio marito andasse in quel posto frequentemente, forse qualche volta ma molto raramente”, aveva rincarato sua moglie, Rita Comi, davanti agli inquirenti. Affermazioni contraddette, invece, dalla titolare del negozio: “Bossetti veniva almeno due volte a settimana, faceva la “doccia” total body e chiedeva che fosse sempre messa alla massima potenza”.

Decisamente differente, dunque, le ricostruzioni della titolare del solarium e dei dipendenti. Che ancora una volta hanno confermato la versione fornita subito dopo l’arresto del presunto assassino della giovane ginnasta di Brembate di Sopra.

Non è solo il Dna a compromettere l’uomo, ma il fatto che la sua vita gravitasse inspiegabilmente intorno a Brembate. Le tracce ritrovate sul corpo di Yara secondo i legali del muratore potrebbero essere finite lì a causa dell’epistassi, le emorragia dal naso di cui l’uomo soffrirebbe.

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